Via ai lavori di ricostruzione di Ponte San Nicolò a Venezia
La ristrutturazione si rende necessaria per i problemi connessi all’impalcato esistente, costruito in due epoche differenti (anni Trenta e anni Ottanta). Dai monitoraggi realizzati negli anni, infatti, è emerso un diffuso distacco del copriferro degli impalcati prefabbricati in cemento armato, con la conseguente esposizione alla corrosione dei ferri d’armatura, corrosione amplificata dal moto ondoso e dell’ambiente salino proprio della Laguna.
Ad aggiudicarsi il prestigioso intervento per conto dell’Autorità di Sistema Portuale di Venezia è stata la Costruzioni Ferracin, con sedi tra Jesolo e San Donà di Piave, guidata Roberta Capeleto che ha preso le redini del gruppo dal 2016, quando il padre è mancato: «Una donna, e per lo più giovane, al comando di una azienda edile quasi esclusivamente maschile. I primi tempi non sono stati facilissimiâ€.
Nell’ultimo triennio l’azienda ha incrementato l’acquisizione di commesse nel centro storico lagunare con l’obiettivo nel medio periodo di consolidare la propria presenza in un’area complessa dal punto di vista gestionale e logistico.
Il nuovo impalcato, che ha una luce di circa 15 metri, sarà realizzato da una struttura mista in acciaio-calcestruzzo e non presenterà differenze dal punto di vista dell’altimetria; manterrà la stessa viabilità stradale e pedonale esistente. L’intervento verrà realizzato in due fasi distinte per consentire la continuità del traffico veicolare e per ridurre al minimo il disagio delle utenze; in questo modo i lavori non risulteranno penalizzanti per le riaperture attese dopo la fine dell’emergenza.
«Il nostro obiettivo è dare sempre più servizi puntuali e all’avanguardia cercando di soddisfare le diverse esigenze della clientela – conclude Capeleto - anche di fronte a problematiche molto complesse. Per fare questo, vi è un gran lavoro di squadra, sia di personale interno, sia di collaboratori esterni».