Fine vita: un convegno a Venezia sulla libertà di scelta
Quello di Eluana è un nome che gli italiani non hanno dimenticato: dieci anni fa, la sua vicenda, anche grazie al coraggio dei suoi famigliari, ha fatto emergere un sentire comune della società italiana e ha fatto crescere una coscienza civile nel Paese i cui effetti si confluiti nella legge 219/2017 “in materia di consenso informato e disposizione anticipata di trattamentoâ€. La legge sul testamento biologico ha recepito molte istanze della testimonianza di Eluana, dando veste ufficiale a prassi ormai da qualche decennio già consolidate, approvate dalla deontologia medica, e comunque in linea con il mandato costituzionale. Una legge che va sostenuta e fatta conoscere meglio affinché sia applicata in maniera più completa e efficace.
La Corte Costituzionale aveva dato un anno al Parlamento per decidere sul tema del fine vita ed il tempo sta per scadere
L’occasione del decennale si presta come opportunità per riflettere sulla condivisione delle scelte di cura, sulla sospensione dell’idratazione e nutrizione artificiali, la sedazione profonda e il fine vita.
Per questo UAAR Circolo di Venezia e la Consulta di Bioetica Onlus nazionale hanno organizzato un convegno che propone riflessioni importanti sulla centralità dell’autonomia in linea con l’invito della Corte Costituzionale, in relazione al ‘caso Cappato’, di approfondire i temi del suicidio assistito e dell’eutanasia.
Il convegno “ELUANA 10 anni dopo - Per la promozione dell’autodeterminazione sempre e delle Disposizioni Anticipate nel fine vita†vedrà gli interventi della sociologa Cathia Vigato; del presidente della Consulta di Bioetica Onlus, Maurizio Mori; dell’ex Sindaco di Udine, Furio Honsell; della Segretario nazionale SIMG Soc. It. Medicina Generale, Raffaella Michieli; del Segretario Nazionale UAAR, Roberto Grendene; e di Beppino Englaro, presidente associazione “Per Eluanaâ€.