Le Regioni chiedono alla Ue un finanziamento ambizioso
Nel documento approvato dalla Conferenza, le autonomie locali “sollecitano†l’Ue a scongiurare i tagli ai fondi per sviluppo delle regioni europee “grazie all’introduzione di nuove forme di risorse proprie e alla profonda revisione del sistema attuale, non più rispondente al nuovo contesto politico e istituzionale dell’Ueâ€.
L’istituzione presieduta dal governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, giudica la politica regionale di sviluppo e coesione e quella di sviluppo rurale “le principali politiche europee di investimento che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020â€, la strategia di sviluppo che l’Ue si è data. Un calo delle risorse destinate a questi capitoli di spesa “significa rinunciare a un ruolo dell’Unione a sostegno della crescita e dell’occupazione in tutte le sue Regioniâ€.
La Conferenza delle autonomie ha presentato il suo documento sul futuro delle politiche comunitarie
La comunicazione della Commissione europea sul bilancio pluriennale desta “forte preoccupazioneâ€, scrivono i governatori, proprio in riferimento alla politica di coesione. “La Conferenza non condivide l’idea che traspare†dalla posizione dell’esecutivo comunitario, e che vorrebbe la politica di coesione “confinata al ruolo di meccanismo di redistribuzione di risorse a favore delle regioni meno sviluppateâ€.
Per gli amministratori regionali, “il metodo della programmazione e il forte coinvolgimento degli enti territorialiâ€, possono invece consentire di “progettare uno sviluppo integrato e complessivo, con strumenti flessibili capaci di rispondere alle sfide dei cambiamenti socioeconomici e della globalizzazione, senza perdere di vista le differenze regionali e infra-regionali presenti nell’Unione europeaâ€.