Lavoro: comunicato congiunto di Confagricoltura-Cia
Confagricoltura e Cia hanno ricordato come i dati Istat relativi al secondo trimestre 2013 (rispetto al secondo trimestre 2012) evidenziano una marcata flessione dell’occupazione: -9,4% per il lavoro dipendente e -10,7% per il lavoro autonomo. La conferma della flessione occupazionale arriva anche dai dati Inps sulle giornate di lavoro dipendente dichiarate dalle aziende assuntrici di manodopera.
La situazione è sempre più difficile e le imprese con rilevante carico di manodopera chiedono di accedere al sistema degli ammortizzatori sociali, ordinari e in deroga; però questo sistema non è certo sufficiente a superare le difficoltà , da ciò la richiesta delle due Organizzazioni professionali di interventi di tipo preventivo (a partire dalla riduzione del costo del lavoro) che consentano alle aziende di mantenere i livelli occupazionali e favorire l’occupazione di giovani e donne, evidenziando come le cmisure del DL 76/2013 sono inefficaci per l’agricoltura. Ed hanno richiesto in particolare di rivedere due elementi che rischiano di tenere fuori il settore agricolo, con tutte le sue potenzialità , dalle misure di incentivazione dell’occupazione.
Il primo elemento è rappresentato dalla regola comunitaria del de minimis, che non consente alle imprese agricole di percepire aiuti di stato superiori a 7.500 euro in tre esercizi finanziari; questa regola si applica ad esempio sull’apprendistato – e su molte altre disposizioni agevolative – e di fatto rende inapplicabile il regime di sgravi ai datori di lavoro agricolo; occorre individuare soluzioni per superare questo limite, eventualmente anche rinegoziandolo con l’ Unione europea. Il secondo elemento riguarda le caratteristiche del mercato del lavoro agricolo, dove l’incidenza dei rapporti a termine è molto alta (circa il 90%), mentre è relativamente contenuta quella dei rapporti a tempo indeterminato (circa il 10%). Poiché le misure incentivanti l’occupazione sono tutte tarate sul lavoro a tempo indeterminato, è evidente che le stesse risultano scarsamente applicabili al settore agricolo.
Ad avviso di Confagricoltura e Cia, occorre individuare soluzioni specifiche che consentano alle imprese agricole di beneficiare pienamente degli incentivi alle assunzioni e delle altre misure in cantiere per ridare slancio all’occupazione, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale. Da ultimo è necessario garantire una formazione adeguata delle nuove generazioni, anche attraverso i fondi di formazione continua, ai quali non debbono essere sottratte ulteriori risorse finanziarie.
Fonte: Confagricoltura