Partenariato pubblico-privato chiave dell’innovazione
Al centro dell’incontro il ruolo della ricerca pubblica a favore dell’innovazione e dello sviluppo industriale attraverso i Distretti tecnologici. In particolare, è stata sottolineata l’importanza degli investimenti pubblici per lo sviluppo delle infrastrutture e per la ricerca interdisciplinare, strumenti in grado di attrarre risorse umane e finanziarie e incentivare occupazione e crescita economica. Tra gli ambiti strategici individuati: aerospazio, smart communities, nanotecnologie, Ict, agroalimentare, biotecnologie.
“Per favorire la crescita del Paese occorre insistere nella rete delle eccellenze scientifiche e produttiveâ€, ha dichiarato in apertura dei lavori, Luigi Nicolais: “L’esperienza positiva dei Distretti tecnologici dimostra come sia più agevole favorire la diffusione dell’innovazione nel tessuto produttivo laddove siano attive sinergie con i governi territoriali. In questo senso è auspicabile un maggior coordinamento delle politiche locali e nazionali, nonché l’attivazione di una rete fra i Distretti esistenti e nascentiâ€.
Anche il Commissario europeo ha sottolineato come “la ricerca e l’innovazione siano i migliori strumenti di cui disponiamo per rinnovare la nostra economia e affrontare le più importanti sfide del momento, grazie alla collaborazione e all’apporto delle varie competenze ed esperienze. Vogliamo trasformare l’Unione Europea in una ‘Innovation Union’ e l’Italia ha la possibilità di svolgere un ruolo chiave in questo processo. Incoraggio, quindi, anche gli stakeholder italiani a prendervi sempre più parte attivaâ€.
“Una delle priorità dell’azione politicaâ€, ha affermato il ministro Profumo, “è quella di avviare una nuova generazione di politiche distrettuali basata su cluster nazionali. Nei prossimi giorni lanceremo un bando per le regioni del Centro-nord con risorse pari a 400 milioni di euro, ma il processo di aggregazione coinvolgerà anche distretti già esistenti nelle regioni del Sud. In questo processo gli atenei e gli enti pubblici di ricerca saranno chiamati a svolgere un ruolo fondamentale, favorendo la domanda pubblica e privata di innovazioneâ€.
Alla tavola rotonda conclusiva hanno preso parte Giorgio Squinzi, presidente in pectore di Confindustria, Marco Mancini presidente Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e Andrea Beltratti, presidente di Banca Intesa Sanpaolo. Ha chiuso il convegno Antonio Tajani, vice-presidente della Commissione europea.
ADiTe è l'acronimo dell'Associazione dei Distretti Tecnologici. L'Associazione è stata costituita nel novembre 2006 su iniziativa del CBM –Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia Giulia; Fondazione Torino Wireless per il Distretto Tecnologico dell'ICT; IMAST per il Distretto Tecnologico sull'ingegneria dei materiali polimerici, compositi e strutture; Veneto Nanotech per il Distretto tecnologico per le nanotecnologie. A questi si sono aggiunti poi Dhitech, Distretto tecnologico High-tech pugliese e il SIIT, Sistemi intelligenti integrati tecnologie.
ADiTe si propone come associazione aperta volta a migliorare la capacità dei Distretti Tecnologici di lavorare in rete. L'obiettivo è quello di contribuire ad accelerare l'impulso positivo all'innovazione tecnologica sul sistema produttivo socio-economico italiano.
(Fonte: Veneto Nanotech)